In questo tipo di applicazione terapeutica, guidata dal criterio unificatore trasversale anzidetto in cui nessuna tecnica va esclusa, assume particolare importanza l’uso specifico e approfondito delle tecniche di rilassamento.
Data l’organizzazione di tipo circolare che regola il funzionamento psico-neuro-somatico, è possibile entrare da qualunque punto del circuito cibernetico che sta alla base della moderna visione fisiologica, per cui l’arco riflesso della vecchia concezione neurologica viene ora sostituito dall’anello riflesso (lo schema basilare del modello cibernetico) rispondente al reale modello funzionale dell’organismo umano. Infatti tutte le funzioni dell’organismo, comprese quelle cerebrali, sono regolate da circuiti ricorsivi a feedbeck che costituiscono il sistema di autocontrollo (rigorosamente cibernetico) necessario perchè la loro attività si svolga in modo normale, fisiologico.
In questo contesto operativo è possibile accedere all’ambito delle funzioni da più “porte”, e quindi poter utilizzare il vantaggioso accesso corporeo-muscolare mediato dalle varie tecniche di rilassamento, e quindi poter accedere ai meccanismi di regolazione corporea e psico-somatica così da poterne correggere le eventuali disfunzioni.
In tal modo viene ad essere recuperato un fondamentale strumento terapeutico – di solito poco e male utilizzato – che, aprendo una importante via somatopsichica, consente di stabilire una più profonda comunicazione con la psiche, senza escludere, anzi ben utilizzando, il corpo in cui essa si incarna.
Il rilassamento, infatti, costituendo il principale mezzo naturale attraverso cui è possibile interrompere e modulare i circuiti eccitatori automatici in tendenza (produttori di tensioni, ansia, paura, angoscia, disturbi psicosomatici, etc.) dell’organismo, rientra in un più ampio e articolato ambito di applicazioni che permette interventi preventivi e terapeutici altrimenti ben più problematici, se non impossibili.